Memoria olfattiva
A casa del Dr. Babu
Raccontare di una memoria olfattiva vissuta in India? Eh… mi viene un sorriso spontaneo sulle labbra. Forse sarebbe meglio raccontare di una festa, l’Elephant Festival di Jaipur nella regione del Rajasthan. Mi trovavo lì con un amico, esperto di medicina Ayurvedica. Avevamo appuntamento con un medico specializzato nell’utilizzo di alcuni preparati per curare le malattie della pelle e siamo capitati a Jaipur proprio nel periodo della festa degli elefanti. Enormi pachidermi tutti agghindati e dipinti sfilavano per le strade, danzatrici con abiti colorati donavano ghirlande di fiori, profumi di spezie e fumo d’incenso ovunque: tutto questo mi faceva girare la testa.
Arrivammo a casa del Dr. Babu, fu molto ospitale e ci invitò a mangiare insieme a lui. La condivisione del cibo in India è un rito molto importante. Al di fuori delle grandi città non è inusuale mangiare senza posate. La loro medicina tradizionale dice che prendendo il cibo con la mano è possibile sentirne la temperatura prima di metterlo in bocca. Sottolineo mano, perché si usa solo una mano per mangiare, la destra. Se non vi piace il cibo piccante o le spezie come il cardamomo ed il cumino, non andate in India, è praticamente impossibile evitarli!
Consumato il piccantissimo pasto, il Dr. Babu ci fece accomodare nel suo studio e ci diede una scatola di legno di sandalo contenente un unguento a base di Ghi, un burro chiarificato tipico dell’india, in cui erano state miscelate delle essenze di fiori. Non ricordo molto delle sue spiegazioni in merito alle proprietà dell’unguento, però mi è rimasto impresso quel profumo, inebriante, sarà stato il peperoncino a stimolare il mio olfatto, non lo so, ma in quel momento mi sembrava di sentire il più buon profumo del mondo.